Secondo l’Osservatorio dei prezzi pubblicato da QBerg, nel mese di marzo 2022 l’Indice dei Prezzi Tecnologici (IPT) praticati dagli store italiani continua la stabilizzazione già in corso a febbraio e raggiunge quota 107,33 punti, con una contrazione realmente minima (-0,08 punti) rispetto al mese scorso. Per il terzo mese consecutivo, invece, si conferma elevato l’incremento tendenziale dell’IPT che registra un aumento di 3,77 punti rispetto a marzo 2021.
Il settore che più di altri ha movimentato l’IPT, fornendo spinte contrapposte è stato quello del bianco: da una parte, infatti, alcune famiglie del ged a libera installazione hanno registrato performance congiunturali negative rispetto a febbraio (congelatori -3,75 punti; asciugatrici -1,94 punti e frigoriferi -1,78). Dall’altra, il built-in, in quasi le stesse famiglie, ha segnato aumenti consistenti (congelatori +7,84 punti; frigoriferi +3,35 e lavastoviglie +4,23). Nell’analisi del comportamento congiunturale dei prezzi delle famiglie tecnologiche, QBerg mette in luce alcune dinamiche interessanti: nessun ped, che nei mesi scorsi sono stati il traino del rialzo dei prezzi, è fra quelli che hanno avuto i principali rialzi nel mese di marzo, anzi i cappuccinatori (-4,82 punti, anche se questa famiglia fa registrare il massimo rialzo tendenziale dell’IPT rispetto a marzo 2021 con un elevato +30,81 punti) e gli aspirapolvere (-2,08 punti) sono in negativo. l’Entertainment mostra aumenti interessanti in svariate famiglie prodotto (Diffusori Audio +3,54 punti, Home Cinema +3,50 e Consolle per Videogiochi, +3,14), mentre la telefonia, i cellulari (+4,35) e anche i cordless (5,56 punti ed anche +22,95 su base tendenziale), evidenziano incrementi importanti. I Tv Flat e i Notebook hanno contrazioni marcate, sia a livello congiunturale (rispettivamente -2,46 e -2,40) che a livello tendenziale (-9,87 e -22,60 punti di IPT.
A livello tendenziale, infine, è importante segnalare le performance di alcune famiglie di piccoli elettrodomestici e di alcune periferiche che, anche se nel loro insieme hanno limitatamente influenzato i prezzi del mese di marzo, continuano, tuttavia a far registrare incrementi molto elevati su base tendenziale per alcune famiglie di prodotti. Rispetto a marzo 2021, infatti, sono ben cinque i ped che hanno avuto un incremento superiore ai 15 punti di IPT: oltre ai già citati cappuccinatori, si segnalano le macchine da caffè, food preparation e i rasoi donna. Mentre nel comparto Periferiche, si segnalano incrementi in doppia cifra per i Monitor (+17,10 punti di IPT) e, soprattutto, per Stampanti B\N (+21,38) e Multifunzione (+26,39).
QBerg conclude la nota ufficiale affermando che la consumer technology appare immune dalle spinte inflazionistiche che invece investono quasi tutti i settori della nostra vita quotidiana: i prezzi nei negozi italiani di tecnologia sono rimasti sostanzialmente stabili in relazione a quelli proposti a febbraio e traccia alcuni fattori di tipo endogeno, che possono avere indotto questa stasi dei prezzi:
- un accorto restocking da parte dei rivenditori che, presumendo una minore disponibilità di spesa dei consumatori, hanno privilegiato, per il riassortimento, prodotti a costo medio più contenuto
- l’introduzione di linee di prodotto (soprattutto nel settore Hardware) con un costo complessivo inferiore
- l’innovazione delle aziende produttrici di tecnologia, che consente di proporre nuovi prodotti\linee di prodotti a prezzi stabili o leggermente inferiori dei prodotti precedenti
Questi fattori, e le dinamiche di pricing fra aziende produttrici di tecnologia e rivenditori, possono contribuire a smorzare l’effetto della complessiva inflazione, ma il quadro complessivo dei prezzi resta comunque in forte divenire, perché nello scenario attuale, vi sono indubbi fattori esogeni alla consumer technology che fanno o faranno sentire in maniera marcata il loro peso nei prossimi mesi sui prezzi dei prodotti tecnologici:
- l’incertezza dei consumatori italiani, che ancora devono definitivamente superare gli effetti del Covid e che adesso si ritrovano un ulteriore e importante elemento di destabilizzazione nell’indefinitezza della durata temporale e dell’ampiezza militare della guerra in Ucraina
- la carenza di microchip, che non è terminata, che ha degli effetti su categorie\famiglie di prodotti che continuano ad aumentare, in particolare nel confronto anno su anno, i loro prezzi
- la supply chain che nei prossimi mesi potrebbe essere rallentata per motivi politico\militari e che potrebbe far diminuire la produzione e\o la presenza di alcuni prodotti nei punti vendita, con un conseguente aumento dei prezzi
- i prezzi della componente energia (benzina, elettricità, gas) che sono la causa primaria dell’attuale inflazione generale, inizieranno presumibilmente a far sentire i loro effetti sui singoli punti vendita con aumenti dei prezzi di trasporto dei prodotti ai magazzini (che potrebbe indurre una riduzione degli stock dei prodotti a maggior volume fisico) e nell’aumento dei costi per l’illuminazione dei negozi
Per quanto tempo i rivenditori di tecnologia riusciranno a non aumentare i prezzi dei prodotti in esposizione? Con quali strategie si confronteranno con questi nuovi scenari per salvaguardare fatturati e margini? Abbiamo chiesto a QBerg di provare a rispondere insieme a queste domande. Vi faremo sapere.