Fa riflettere la numerica di inaugurazioni dell’ultimo periodo dichiarate dagli stessi operatori del mercato (in termini generali, lo sviluppo della rete ha riguardato un po’ tutti: ‘grandi’ e ‘piccole’ insegne, anche se in maniera commisurata alle dimensioni dello stesso retail che le concretizza. Forse c’è solo un’unica grande insegna che – nell’ultimo periodo – sembra avere frenato sulla strategia espansionistica, ma questo argomento meriterebbe un discorso a parte dedicato). Scrivevamo, fa riflettere perché questa stessa marcata accelerazione di crescita di negozi si inserisce in un contesto di mercato non propriamente brillante (anche perché si continuano a paragonare gli attuali risultati con quelli registrati negli anni di pandemia. Un contesto difficilmente replicabile, a dire la verità, proprio perché assolutamente eccezionale). Al di là del mero mercato, è un dato di fatto che anche la situazione socioeconomica italiana non se la passi troppo bene, tra rincari di ogni genere e potere di spesa dei consumatori sempre più limitato.
Aprire negozi è un investimento importante, che richiede energie sotto ogni punto di vista: di struttura, di infrastruttura, occupazionale e in logica omnicanale (solo per citare alcuni punti chiave). La domanda è: lo sviluppo della rete è la risposta a questo momento di forte discontinuità per il retail? O è la semplice sostanza dopante contro i fatturati in calo? È indubbio e doveroso anche specificare che certi accordi per l’apertura di un negozio potrebbero anche essere stati presi in tempi non sospetti e che altre inaugurazioni si contrappongono a delle chiusure, ma la famosa strada votata alla razionalizzazione a tutela degli utili non è più applicabile nel mercato attuale?
In definitiva, l’interrogativo da porsi è a quali obiettivi risponde l’espansione portata avanti dalle insegne. Il futuro pare incerto e il nervosismo del canale è anche dimostrata dai cambi di poltrona e dalle ristrutturazioni di alcune sedi centrali. Ma la via delle aperture facili o del localismo mal gestito, ammettendo che di questo si tratti, aiuterà a costruire la rete distributiva di domani? A noi di The New Retail piacerebbe tanto chiederlo ai diretti interessati.