Fatturato o redditività?

Giugno 16, 2022

Pedonabilità nei negozi ai minimi storici e fatturato in forte calo. Ancora una volta, l’imperizia del canale technical che guarda unicamente al brevissimo periodo e mai al medio-lungo termine presenta il conto di due anni goderecci, sollevati da una pandemia che ha supportato – e non poco – le vendite di elettronica di consumo e da un cambio generazionale di prodotti (nel caso specifico, lo switch off dei Tv) che ha in qualche modo ‘drogato’ le vendite.

E ora? Ora vige il panico: il panico della controcifra di un fatturato che mai potrà tornare ai livelli degli ultimi 24 mesi e di un’utenza che è tornata alla ‘libertà’ e che quindi è intenzionata a spendere i propri soldi altrove (dopo che, per due anni, ha praticamente aggiornato il proprio parco tecnologico domestico, condizionato dalla variante smart working e dad).

Oggi che, dalle testimonianze dei retail, l’IT è in caduta libera, il bianco è in stallo e un terzo del fatturato del piccolo elettrodomestico viaggia ad appannaggio dei pure player (uno, in particolare), la domanda ricorrente è: cosa bisogna fare per risollevare la situazione?

La verità è che un ‘bravo’ manager avrebbe dovuto prevedere cosa sarebbe successo e nel tirare la riga del risultato, avrebbe dovuto rinunciare al fatturato, ma non alla marginalità. Avrebbe, in altro modo, dovuto salvaguardare la redditività dell’azienda per superare in tranquillità un momento che potrebbe diventare drammatico nei prossimi mesi.

L’onda lunga del conflitto Russia-Ucrania non è ancora arrivata completamente, ma a settembre, con i probabili (ri)aumenti dei listini condizionati dal rincaro delle materie prime e agli aumenti dell’elettricità (che presenterà il conto), ecco che le condizioni potrebbero rivelarsi decisive (non in una accezione positiva) per molti retail. Per non pensare al fatto che, se la minaccia della chiusura dei rubinetti del gas da parte della Russia si rivelasse concreta, questo vorrebbe dire un autunno e un inverno senza riscaldamento per molti italiani. Immaginate le conseguenze?

No, non è il momento di pensare al breve periodo, ma di correre ai ripari e pensare alle attività da mettere in campo per competere nell’ultimo quarter dell’anno (da sempre, il più significativo) e sistemare in terreno positivo il conto economico del 2023.