Siti Manufacturer vs Retailer: l’analisi di QBerg

Giugno 27, 2024

Il fenomeno della concorrenza da parte dei siti Manufacturer che seguono il modello Direct to Consumer (da qui in poi DtC, ndr) è oramai un fatto consolidato, e riguarda tutte le merceologie del tech. Sicuramente, per contrastarlo, il retail ha a disposizione ampiezza assortimentale e la leva promozionale. Basterà?

QBerg, già nel 2022, aveva prodotto una fotografia di un fenomeno nel mondo dei beni durevoli che in quel periodo era ancora abbastanza nuovo: parliamo appunto dell’avvento dei siti Manufacturer (i siti dei produttori) che, tramite la propria funzione shop, propongono al consumatore la vendita diretta. Il fenomeno, anche conosciuto come DtC, è molto legato alla tipologia di mercato: se nel mondo dei beni di largo consumo è un fenomeno in forte contrazione (ha poco senso fare acquisti separati quando posso avere tutto in un unico carrello, che sia virtuale o fisico), in alcuni mercati come quello del Fashion e del Tech (grazie all’acquisto tipicamente singolo e all’alta battuta di cassa media), parliamo di una tendenza che ha preso fortemente piede. Ebbene, oggi QBerg monitora ben circa 30 siti manufacturer con cadenza giornaliera e ha divulgato il report con focus temporale aggiornato a maggio 2024 prendendo in esame il prezzo minimo di ciascun modello nei siti sia MAN che RET. Ecco cosa è emerso.

In questo studio sono stati presi in considerazione 6.7267 modelli unici, che spaziano su 18 categorie e 62 famiglie merceologiche: di questi, 4.499 (pari al 6.7%) sono in sovrapposizione tra siti RET e siti MAN. Colpisce il fatto che ben 1.925 di questi modelli siano esclusivi dei siti MAN, nonostante la sproporzione dei rispettivi assortimenti in favore dei siti retailer. Passando ad analizzare la situazione competitiva effettiva, ovvero quella riguardante i 4.499 modelli in comune, notiamo come un consumatore, ben nell’85% dei casi, trovi un prezzo minimo inferiore sui siti dei Retailer. Nonostante ciò, per quanto riguarda l’11% del paniere in comune tra MAN e RET, sono i primi ad avere un prezzo inferiore al minimo registrato nel mese per i retailer e nel 4% dei modelli i prezzi sono allineati. Scendendo ancor di più nel particolare, nella situazione che riguarda quell’11% di modelli in cui è il modello DtC a vincere, vediamo come siano i piccoli elettrodomestici, il built in e l’hardware, subito seguiti dal bianco, a essere le categorie più interessate. Rimarchiamo però ancora un elemento di attenzione: l’analisi QBerg si basa su prezzo minimo registrato nel panel; nella situazione reale del singolo sito, quindi, l’effettiva maggior competitività dei siti MAN potrebbe essere maggiore. Se scendiamo nello specifico delle categorie di cui sopra, vediamo come il podio sia tenuto da piani cottura (56 modelli in cui MAN<RET), aspirapolvere (53 modelli) e apparecchi cucina (46 modelli). Ben diversa però è la situazione dell’indice di prezzo: qui sono ancora i piani cottura a costare quasi il 40% in meno (indice 61.6), seguiti da telefoni cellulari (oltre il 25% in meno, indice 74.9) e aspirapolvere (indice 77.5).

Resta fondamentale mantenere il controllo sulle proposte dirette che i siti dei produttori fanno, forti del proprio brand consolidato, di un forte marketing e di una maggior marginalità, elementi capaci di attrarre sempre più consumatori e di deviare così porzioni sempre crescenti di sell out.

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