Secondo l’Osservatorio Prezzi Tecnologici del mese di giugno pubblicato da QBerg, l’Indice dei Prezzi Tecnologici (IPT) registra questo mese un marcato incremento congiunturale di +1,42 punti rispetto a maggio 2022, raggiungendo quota 108,45 punti. Continua, in maniera sostenuta, anche la crescita dei prezzi su base annua (+3,96 punti di IPT rispetto a giugno 2021). L’aumento tendenziale di giugno 2022 è il più elevato degli ultimi cinque anni e lascia immaginare che l’incremento dei prezzi dei prodotti tecnologici non rallenterà, perlomeno nel breve-medio periodo.
Prima di sviscerare i dati salienti, è bene mettere a tema alcune questioni che la stessa QBerg fa emergere nell’Osservatorio pubblicato: il periodo sul fronte dei prezzi dei prodotti tecnologici appare, così come per gli altri settori economici, particolarmente delicato. Vi è senza dubbio una forte spinta rialzista, non dettata da un’inflazione classica, quella derivante da una robusta crescita economica, bensì un’inflazione indotta da fattori esogeni che stanno diventando una costante all’interno del settore tecnologico:
- la crisi dei microchip, che a livello di prezzi in Italia ha colpito soprattutto la telefonia mobile e fissa, che hanno raggiunto a giugno 2022 i prezzi massimi degli ultimi cinque anni;
- le difficoltà di trovare container per il trasporto navale dei prodotti dall’Asia in Occidente, esacerbate ulteriormente dai recenti lockdown anti-pandemia della Cina, che possono ridurre la presenza di alcuni prodotti sugli scaffali dei negozi italiani;
- l’aumento dei costi dell’energia e dei conseguenti costi di gestione dei punti vendita.
In questo contesto, i retailer hanno pochi strumenti tattici a loro disposizione per difendere soprattutto le marginalità, se non incrementare i prezzi dei prodotti a più basso costo unitario.
Nel breve-medio periodo (3-12 mesi), ulteriori elementi di indeterminatezza si palesano per le future strategie di pricing delle aziende e dei retailer di tecnologia italiani:
- il presumibile incremento dei tassi di interesse, che, insieme all’inflazione, può raffreddare l’ottimismo e i piani di spesa dei consumatori, soprattutto per i prodotti tecnologici a più elevato costo unitario;
- il potenziale proseguimento autunnale dell’effetto post-Covid, che probabilmente spingerà i consumi di alcuni settori quest’estate, e che potrebbe innescare benefici effetti a cascata sui consumi dell’ultimo trimestre del 2022 di altri settori, fra cui quelli legati alla tecnologia;
- l’augurata fine della guerra fra Russia e Ucraina, che potrebbe frenare l’inflazione e incrementare la fiducia dei consumatori, invogliandoli a nuove spese.
Venendo ai dati, sono tre i comparti che hanno guidato il consistente aumento dei prezzi del mese di giugno: Entertainment, Comunicazioni ed Elettrodomestici. Nel settore Entertainment particolarmente rilevanti sono stati gli aumenti dei prezzi delle categorie di prodotti Foto (119,45 punti di IPT, +8,70 rispetto a maggio, 3,21 punti in più rispetto a giugno 2021) e dell’Home Entertainment che registra +3,39 punti a 103,83 punti di IPT – il massimo degli ultimi cinque anni – e +3,50 anno su anno. Più contenuti, invece, gli aumenti degli Accessori AV (+0,83 ma con un +7,34 punti nei confronti di giugno 2021) e AudioVideo (+ 0,44 punti vs maggio 2022), che è comunque fra le poche categorie di prodotto in cui si registrano contrazioni, anche elevate, nei prezzi praticati rispetto a 12 mesi fa (-11,89 punti).
Altro comparto che registra prezzi in decisa crescita è quello delle Comunicazioni. In questo ambito è interessante rilevare come sia i prodotti di Telefonia Cellulare che di quella Fissa abbiano entrambi raggiunto a giugno 2022 i prezzi massimi degli ultimi cinque anni: Telefonia Cellulare a 116,21 punti di IPT +1,11 rispetto a maggio e +5,31 punti rispetto a giugno 2021; Telefonia Fissa a 128,99 punti (+2,21 punti rispetto a maggio 2022 e addirittura + 26,62 punti rispetto a giugno 2021). Le altre due categorie di prodotti del settore Comunicazioni, Networking\Smart Home e Wearable hanno variazioni di prezzi diversificate fra i periodi temporali analizzati: crescono entrambe nel confronto mese su mese (a giugno rispettivamente +7,74 e 2,02 punti), ma decrescono nel confronto con i prezzi praticati 12 mesi fa (Networking\Smart Home -0,06 punti e Wearable -4,02 punti).
A livello tendenziale, lo scenario appare decisamente diverso, infatti tutte le famiglie prodotto hanno fatto registrare aumenti rispetto ai prezzi praticati a giugno 2021. I principali incrementi sono stati rilevati per i prodotti soprattutto di uso domestico con un costo unitario medio relativamente basso (inferiore ai €200). Ben otto famiglie di prodotti (Cappuccinatori, Monitor, Telefoni Cordless e VOIP, Stampanti, Macchine da caffè, Frigoriferi Built-in e App Cucina) si sono differenziate per trend in crescita in 12 mesi con +20 punti di IPT. Nell’insieme, ben 28 famiglie di prodotti hanno fatto registrare aumenti superiori ai 10 punti.Solo cinque famiglie hanno avuto un segno negativo a livello tendenziale: Pulitori a vapore (-0,60); Home Cinema (-7,62); Smart Watch (-9,80) e, soprattutto, TV Flat (-17,89 punti) e Notebook (19,56). L’immissione sul mercato per queste ultime due importanti famiglie (TV Flat e Notebook) di una serie di prodotti a più basso costo rispetto alle precedenti, riduce in maniera marcata l’impatto della crescita dei prezzi dell’intero comparto tecnologico.
In salita i prezzi anche del settore elettrodomestici con aumenti marcati per ged e incasso, sia a livello congiunturale che tendenziale: bianco +5,34 punti rispetto a maggio 2022 e +3,57 nei confronti di giugno 2021 e built in +4,23 mese su mese e + 7,03 anno su anno. Al contrario, il ped si conferma una delle categorie più dinamiche in assoluto a livello tendenziale (+14,10 punti di IPT rispetto a giugno 2021).
In marcata e contrapposta tendenza appaiono i comparti dell’Informatica e del Trattamento Aria/Acqua.