Secondo il Rapporto Gestione RAEE 2021 – che riassume i risultati delle dichiarazioni annuali fatte dagli impianti iscritti all’elenco obbligatorio gestito dal Centro di Coordinamento RAEE – presentato dal CdC RAEE, gli impianti hanno avviato a recupero 510.367 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, il 6,6% in più rispetto ai quantitativi dichiarati nel 2020. I dati indicati sono stati elaborati a partire dalle dichiarazioni disponibili al 30 giugno 2022.
Quasi il 77% dei volumi trattati, per la precisione il 76,9%, corrispondente a 392.347 tonnellate, proviene da nuclei domestici, con un incremento della raccolta del 6,2% rispetto al 2020. Il restante 23,1%, pari a 118.020 tonnellate, è riconducibile a RAEE di origine differente dai rifiuti tecnologici provenienti dai nuclei domestici (i così detti RAEE professionali). Anche in questo caso il totale raccolto è in crescita, grazie a un incremento dell’8% rispetto al 2020.
Entrando nel dettaglio delle tipologie, i maggiori quantitativi di RAEE riguardano i grandi bianchi (R2) e freddo e clima (R1), mentre l’incremento maggiore (+23,8%) lo registrano TV e apparecchi con schermi (R3), determinato dall’importante incremento della raccolta che ha caratterizzato l’ultimo quadrimestre dell’anno a seguito dell’erogazione del Bonus TV. In crescita anche i volumi delle sorgenti luminose (R5) che registrano un incremento dell’8,1% rispetto al 2020, mentre piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4) segnano una battuta d’arresto (-5,4%), come confermato anche da quanto emerge dai dati di raccolta pubblicati dal CdC RAEE nel Rapporto annuale 2021.
I dati forniti dagli impianti di trattamento dei RAEE al Centro di Coordinamento consentono di monitorare l’andamento del nostro Paese rispetto ai target di raccolta fissati dall’Unione Europea. Dal 2019 il target è del 65% ed è da intendersi come rapporto tra i RAEE raccolti nell’anno di riferimento e la media delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) immesse sul mercato nel triennio precedente. Stando ai dati resi disponibili al 30 giugno 2022, in Italia il tasso di raccolta si attesta al 34,56%, in linea con il trend di decrescita registrato dal 2019 e distante oltre 30 punti percentuali dal target europeo. Uno dei fattori a cui si deve ricondurre questo ritardo è la forte crescita dell’immesso di AEE nel triennio 2018-2020 la cui media si attesta a 1.476.955 tonnellate, in aumento del 13,5% rispetto al triennio precedente. A far “esplodere” i dati d’immesso degli ultimi anni hanno contribuito l’Open Scope, entrato in vigore nell’agosto 2018, che ha esteso gli obblighi dei produttori a tutte le AEE eccetto quelle esplicitamente escluse dalla Direttiva stessa, e l’aumento delle vendite di apparecchiature domestiche avvenuto nei recenti mesi di pandemia. Questo ha determinato un immediato incremento delle tipologie di apparecchiature conteggiate come immesso. Basti pensare che nel solo 2018 le dichiarazioni registrano un +44% dei volumi rispetto all’anno precedente, pari a circa 450.000 tonnellate di apparecchiature.
Se l’aumento dell’immesso è stato immediato, l’abitudine a considerare i rifiuti derivanti dalle nuove AEE come RAEE, e quindi la loro completa e corretta rendicontazione, rappresenta un processo non ancora completamente metabolizzato.