Osservatorio prezzi tecnologici di QBerg: CE immune dalle spinte inflazionistiche?

Marzo 29, 2022

Secondo l’Osservatorio dei prezzi pubblicato da QBerg, nel mese di marzo 2022 l’Indice dei Prezzi Tecnologici (IPT) praticati dagli store italiani continua la stabilizzazione già in corso a febbraio e raggiunge quota 107,33 punti, con una contrazione realmente minima (-0,08 punti) rispetto al mese scorso. Per il terzo mese consecutivo, invece, si conferma elevato l’incremento tendenziale dell’IPT che registra un aumento di 3,77 punti rispetto a marzo 2021.

Il settore che più di altri ha movimentato l’IPT, fornendo spinte contrapposte è stato quello del bianco: da una parte, infatti, alcune famiglie del ged a libera installazione hanno registrato performance congiunturali negative rispetto a febbraio (congelatori -3,75 punti; asciugatrici -1,94 punti e frigoriferi -1,78). Dall’altra, il built-in, in quasi le stesse famiglie, ha segnato aumenti consistenti (congelatori +7,84 punti; frigoriferi +3,35 e lavastoviglie +4,23). Nell’analisi del comportamento congiunturale dei prezzi delle famiglie tecnologiche, QBerg mette in luce alcune dinamiche interessanti: nessun ped, che nei mesi scorsi sono stati il traino del rialzo dei prezzi, è fra quelli che hanno avuto i principali rialzi nel mese di marzo, anzi i cappuccinatori (-4,82 punti, anche se questa famiglia fa registrare il massimo rialzo tendenziale dell’IPT rispetto a marzo 2021 con un elevato +30,81 punti) e gli aspirapolvere (-2,08 punti) sono in negativo. l’Entertainment mostra aumenti interessanti in svariate famiglie prodotto (Diffusori Audio +3,54 punti, Home Cinema +3,50 e Consolle per Videogiochi, +3,14), mentre la telefonia, i cellulari (+4,35) e anche i cordless (5,56 punti ed anche +22,95 su base tendenziale), evidenziano incrementi importanti. I Tv Flat e i Notebook hanno contrazioni marcate, sia a livello congiunturale (rispettivamente -2,46 e -2,40) che a livello tendenziale (-9,87 e -22,60 punti di IPT.

A livello tendenziale, infine, è importante segnalare le performance di alcune famiglie di piccoli elettrodomestici e di alcune periferiche che, anche se nel loro insieme hanno limitatamente influenzato i prezzi del mese di marzo, continuano, tuttavia a far registrare incrementi molto elevati su base tendenziale per alcune famiglie di prodotti. Rispetto a marzo 2021, infatti, sono ben cinque i ped che hanno avuto un incremento superiore ai 15 punti di IPT: oltre ai già citati cappuccinatori, si segnalano le macchine da caffè, food preparation e i rasoi donna. Mentre nel comparto Periferiche, si segnalano incrementi in doppia cifra per i Monitor (+17,10 punti di IPT) e, soprattutto, per Stampanti B\N (+21,38) e Multifunzione (+26,39).

QBerg conclude la nota ufficiale affermando che la consumer technology appare immune dalle spinte inflazionistiche che invece investono quasi tutti i settori della nostra vita quotidiana: i prezzi nei negozi italiani di tecnologia sono rimasti sostanzialmente stabili in relazione a quelli proposti a febbraio e traccia alcuni fattori di tipo endogeno, che possono avere indotto questa stasi dei prezzi:

  • un accorto restocking da parte dei rivenditori che, presumendo una minore disponibilità di spesa dei consumatori, hanno privilegiato, per il riassortimento, prodotti a costo medio più contenuto
  • l’introduzione di linee di prodotto (soprattutto nel settore Hardware) con un costo complessivo inferiore
  • l’innovazione delle aziende produttrici di tecnologia, che consente di proporre nuovi prodotti\linee di prodotti a prezzi stabili o leggermente inferiori dei prodotti precedenti

Questi fattori, e le dinamiche di pricing fra aziende produttrici di tecnologia e rivenditori, possono contribuire a smorzare l’effetto della complessiva inflazione, ma il quadro complessivo dei prezzi resta comunque in forte divenire, perché nello scenario attuale, vi sono indubbi fattori esogeni alla consumer technology che fanno o faranno sentire in maniera marcata il loro peso nei prossimi mesi sui prezzi dei prodotti tecnologici:

  • l’incertezza dei consumatori italiani, che ancora devono definitivamente superare gli effetti del Covid e che adesso si ritrovano un ulteriore e importante elemento di destabilizzazione nell’indefinitezza della durata temporale e dell’ampiezza militare della guerra in Ucraina
  • la carenza di microchip, che non è terminata, che ha degli effetti su categorie\famiglie di prodotti che continuano ad aumentare, in particolare nel confronto anno su anno, i loro prezzi
  • la supply chain che nei prossimi mesi potrebbe essere rallentata per motivi politico\militari e che potrebbe far diminuire la produzione e\o la presenza di alcuni prodotti nei punti vendita, con un conseguente aumento dei prezzi
  • i prezzi della componente energia (benzina, elettricità, gas) che sono la causa primaria dell’attuale inflazione generale, inizieranno presumibilmente a far sentire i loro effetti sui singoli punti vendita con aumenti dei prezzi di trasporto dei prodotti ai magazzini (che potrebbe indurre una riduzione degli stock dei prodotti a maggior volume fisico) e nell’aumento dei costi per l’illuminazione dei negozi

Per quanto tempo i rivenditori di tecnologia riusciranno a non aumentare i prezzi dei prodotti in esposizione? Con quali strategie si confronteranno con questi nuovi scenari per salvaguardare fatturati e margini? Abbiamo chiesto a QBerg di provare a rispondere insieme a queste domande. Vi faremo sapere.