In occasione della Festa della Donna, Wiko ha voluto condurre un nuovo sondaggio, coinvolgendo la sua Instagram community, sul rapporto che l’universo femminile ha con la tecnologia e, in particolare, con il personal device hi-tech per eccellenza: lo smartphone. L’81% dei rispondenti donna al sondaggio ha dichiarato di sapere utilizzare con facilità i dispositivi tecnologici, smartphone incluso. Solo il 19% incontra alcune difficoltà e si affida ad amici/familiari più esperti per risolverle. Un dato che quindi spezza una lancia a favore delle accresciute competenze tecnologiche e digitali delle donne, ma che evidenzia anche i passi in avanti fatti dall’industria verso una sempre maggiore intuitività dei prodotti hi-tech.
Le donne sono più smartphone addicted degli uomini? Non è detto. Il panel dei rispondenti al sondaggio di Wiko si è infatti quasi equamente distribuito, con un 48% a favore e un 52% contrario. Le donne sembrano però primeggiare (71%) rispetto agli uomini (29%) nell’uso – e talvolta abuso – di telefonate e messaggi vocali, ma anche nell’accesso ai social media. Il 75% del campione dichiara che l’utilizzo dei profili social e il check quotidiano di cosa accade online è “materia” femminile.
Anche le stesse donne partecipanti al sondaggio lo riconoscono: lo smartphone è utilizzato nel 77% per intrattenimento (social e chat) più che come strumento di lavoro (33%).
Sarà forse che questi dati siano uno specchio della capacità di multitasking? Le risposte sembrerebbero confermarlo. L’81% del campione dichiara che il multitasking è donna. L’abilità di svolgere e gestire più attività contemporaneamente è una prerogativa femminile. Attenzione però a non abusare del multitasking femminile. Con lo smartworking di questi ultimi mesi e la DAD a intermittenza che ha costretto a una convivenza forzata e prolungata in casa, la divisione dei ruoli in famiglia è ancora sbilanciata sulle donne (60%). Così dichiarano i rispondenti al sondaggio di Wiko, evidenziando che questa equità nel 2021 è ancora lontana.
(…)”Da donna e mamma che lavora in un settore a forte concentrazione maschile non posso non notare i progressi fatti negli ultimi 20 anni”, ha dichiarato nella nota ufficiale Morena Porta, Marketing & Communication Director di Wiko South of Europe. “Ma l’essere donna rimane ancora un fattore limitante per certi ruoli, anche solo per un preconcetto culturale. Se è vero che con la pandemia le donne sono state più esposte sui fronti economico, lavorativo e familiare è bene ricordare che sono proprio le donne a dimostrare una maggiore apertura al cambiamento e una propensione naturale al pensiero laterale. In uno scenario che muta in evoluzione accelerata, come quello che la pandemia ha generato, queste caratteristiche sono oggi essenziali per il business”.